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Successo per AAA Cercasi Luminoso SuperAttimo al Teatro di Bo'

  • Immagine del redattore: Segreteria DI BO'
    Segreteria DI BO'
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Il Teatro comunale di Santa Maria a Monte (PI) Sabato 10 Maggio ha ospitato una produzione del Teatro Boni di Acquapendente (VT) con lo spettacolo AAA Cercasi Luminoso SuperAttimo, una brillante messa in scena che indaga la necessità di cogliere l’attimo perfetto per compiere una scelta.



Ideato da Emilio Celata, unico attore sul palco, la sorella Elisa Celata e Sandro Nardi, curatore della regia come direttore artistico del Teatro Boni, AAA Cercasi Luminoso SuperAttimo ha debuttato la scorsa estate al "Roma Fringe Festival" 2024. Si è trattato dell’ennesimo successo per Emilio Celata, la cui carriera artistica, sebbene si articoli prevalentemente a Pitigliano, "sta portando il nome del Boni in tante città italiane", come ha affermato Tolmino Piazzai, il presidente dell’Associazione del Teatro stesso.


Lo spettacolo si è inserito perfettamente nell’atmosfera del "Roma Fringe Festival", manifestazione internazionale del teatro indipendente, da cui emergono le tendenze teatrali contemporanee. AAA Cercasi Luminoso SuperAttimo tenta di sciogliere una questione nodale: quali sono le prospettive per il prossimo futuro? L’opera si sviluppa attorno a una scala, che icasticamente conduce verso “un’ideale vetta dell’anima”, come è stato definito il “superattimo” dal Teatrozeta, situato a L’Aquila.



“Non lo fai perché hai è paura o hai paura perché non lo fai?” è l’interrogativo con cui, non solo si apre lo spettacolo, ma che getta immediatamente in uno stato di ansiogena frenesia, subito stemperata dall’ironia che contraddistingue l’intera rappresentazione. Attraverso l’indagine della percezione del tempo e dello spazio, le domande si moltiplicano e trascinano il pubblico in un vortice surreale di pensieri, con un effetto quasi disorientante. Il pubblico si perde all’interno del “superattico” della sua mente, in una sospensione tra l’interpretazione dinamica di Celata e le emozioni che essa suscita e che si susseguono incessantemente. Si apre, dunque, una riflessione sul ricordo: è consolazione o è uno specchietto retrovisore che ci distrae dal guardare avanti? Forse, nelle pareti del superattico, ci può stare l’archivio ordinato dei ricordi ma, al centro, ci deve essere spazio, affinché qualcosa di nuovo possa arrivare.


Al termine della rappresentazione, le domande cambiano la loro fisionomia poiché si destrutturano, divenendo, citando nuovamente il Teatrozeta, “risposte inattese”. Emilio Celata, intervistato da Luciano Lattanzi per la rivista "media & sipario", ha precisato che tali risposte non sono indice di presunzione, come alcuni potrebbero pensare, bensì derivano dal fatto che si era rotto il punto interrogativo della tastiera usata per la stesura del testo da portare in scena, pertanto, le domande, senza punto interrogativo, si sono trasformate in certezze e gli autori hanno “approfittato del tasto danneggiato per dare risposte a tutti”.


La vetta della scala, tuttavia, appare irraggiungibile: com’è possibile sapere di essere sulla strada giusta? La domanda sembra liquefarsi durante il racconto della storia dell’anguilla, uno degli organismi viventi che non si angustia con domande sul proprio percorso, eppure affronta un lungo viaggio che la porta da una parte all'altra dell'oceano. Nonostante sorga subito un po' d'invidia per le anguille, magari, per risolvere il quesito, basterebbe riacquisire quella fiducia in noi stessi che gli animali possiedono intrinsecamente. Nel momento in cui pervieni alla tua risposta, puoi dire di aver raggiunto il SuperAttimo.


In una pletora di applausi, Emilio Celata ringrazia il pubblico di Santa Maria a Monte e riserva gratitudine per il Teatro di Bo', che accoglie questi spettacoli “strani e fuori dagli schemi” con una vivacità partecipata.



Abbiamo chiesto ad alcuni degli spettatori, nonché allievi del Laboratorio Tango, di condividere un pensiero sullo spettacolo appena visto.


“Un monologo onirico di un perfetto 'qualunque', chiuso in una casa invisibile e visibile allo stesso tempo, fatta di stanze immaginarie e di ricordi. Una giostra di emozioni, un saliscendi di scale reali ed emotive, attraverso lo spazio ed il tempo. Il risultato è uno spettacolo davvero godibile ed emozionante, che getta comicità sopra all'amarezza che ognuno di noi può provare nella società odierna.”  

Anna Maria Giannini


Gli oggetti di scena e la bravura dell’attore sono riusciti a mantenere l’attenzione viva, mostrando uno spettacolo fatto con il cuore

Luca Telleschi


"La messa in scena si apre con la favola di Esopo e la morale 'chi va piano va sano e va lontano' per poi passare alla scoperta di tutta una serie di luoghi comuni riveduti e corretti aggiungendoci sagaci battute. La bravura di Celata sta nel riuscire a tenere banco per molto tempo, senza far annoiare gli spettatori, anche grazie alla sua attenzione ai tempi comici e all’uso dei toni e dei volumi teatrali.” 

David Burgalassi


L’attore è riuscito a creare un equilibrio tra il registro comico e quello più intimo e pensieroso. Il momento più toccante per me è stato quando l’attore ha parlato della casa della nonna, che ormai è vuota ma piena di ricordi e amore, ricordi che purtroppo, però, come il tempo possono svanire.

Elena Maltomini


Salire una scala, ogni giorno, un gradino dopo l’altro, nel tentativo di arrivare ben saldi su quello di domani. Guardare indietro senza provare vertigini. Ci siamo trovati tutti a salire quei gradini, un passo dopo l’altro. Il passato diventa la base per i passi successivi, anche se non è mai del tutto solido: gli scalini dei ricordi possono essere incrinati o spezzati. Eppure sono lì, a sostenere il nostro cammino. Ma il prossimo passo, per cosa lo facciamo? Andiamo avanti un gradino alla volta, con cautela, o scegliamo di lanciarci dal trampolino per un tuffo olimpionico? A noi la riflessione. A noi la scelta di cogliere ogni gradino come un SuperAttimo, unico e irripetibile.

Claudia Boffa


Ho fatto mia la morale dello spettacolo: salire in alto, sulla cima, con le nostre capacità e vedere da un’altra prospettiva il fruire di tutti questi pensieri, che non sono né del passato, né del futuro ma ora: un luminoso SuperAttimo

Manola Diomelli


"Ha fornito stimoli per riflettere sul nostro modus vivendi, tanto come individui quanto come società, strappando continuamente un sorriso. L’abilità con cui sono stati padroneggiati gli strumenti del linguaggio teatrale ha reso lo spettacolo vivace e brioso, consentendo a un pubblico eterogeneo di cogliere l’invito, prezioso, a confidare nell’attendibilità delle nostre sensazioni e lasciarci guidare da esse per arrivare, senza fretta, in cima alla nostra scala”

Matilde Morandi


Il Teatro Boni (da destra Sandro Nardi, Emilio Celata e Marilena Guida) con il Teatro di Bo' (da sinistra Mattia Pagni, Mauricio Salinas e Franco Di Corcia jr)
Il Teatro Boni (da destra Sandro Nardi, Emilio Celata e Marilena Guida) con il Teatro di Bo' (da sinistra Mattia Pagni, Mauricio Salinas e Franco Di Corcia jr)

Prossimo appuntamento al Teatro Comunale di Santa Maria a Monte Sabato 17 Maggio alle ore 21:00 con lo spettacolo "Eterno Ripetersi Banale" ideato dal Collettivo A.D.D.A. di Livorno, seguito dalla presentazione del libro "Un giorno sul viale di San Guido 2" del poeta Gerardo Esposito Sabato 24 Maggio alle ore 17:00. L'evento si inserisce in "Piazza Grande: appuntamenti di comunità", un'iniziativa di Pensieri di Bo' Cultura e Teatro APS.


Matilde Morandi

Ufficio di Comunicazione Pensieri di Bo' Cultura e Teatro APS

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